Il Comitato Emergenza Cultura ritiene di dover esprimere, sulla vicenda della Cavallerizza Reale di Torino, una propria posizione che si riassume in questi tre punti:
1. Salvaguardia del carattere esclusivamente pubblico del bene e del mantenimento dell’unità del compendio da tutti i punti di vista (giuridici, di destinazione d’uso, ecc.);
2. Formulazione di un nuovo progetto complessivo che esca dalle strette di una realtà di risorse locali e istituzionali evidentemente e comunque insufficienti e punti a un obiettivo più ambizioso: quello di dar vita in quel sito a una scuola internazionale di alta formazione delle arti capace di attrarre i necessari finanziamenti dall’ambito nazionale ed europeo. Naturalmente, tale obiettivo include la presenza di forme di sperimentazione e innovazione aperte al contributo delle varie esperienze diffuse dal basso e tali da garantire, insieme con le finalità culturali e artistiche, quella di una forma efficace di inclusione sociale.
3. Promuovere, in vista di tale elaborazione progettuale, una ampia consultazione partecipata con tutti i soggetti cittadini interessati, garantendo nel contempo, con il concorso degli occupanti “storici”, il ripristino di minime condizioni di sicurezza del sito.
Un po' di storia
- La formulazione di un'idea progettuale che riguardava l'intero complesso con link alle tavole del progetto.
- Presentazione del medesimo progetto al tavolo di lavoro convocato da Montanari, con in calce il link alla sintesi testuale del progetto.
- Articolo redatto da alcuni urbanisti e studiosi, che inquadra il problema della privatizzazione della Cavallerizza Reale.
- L'aggiornamento sulle politiche del Comune di Torino (giunta attuale) in relazione alla gestione dell'affaire Cavallerizza.